LA CARITA’ NEL TEMPO DELLA FRAGILITA’

  1. ascolto accogliente e gratuito fra le persone per divenire un luogo di condivisione e di ricerca di senso, soprattutto in questo momento in cui le persone si sentono smarrite e in balia di eventi che le superano. “La Chiesa, continuamente generata dalla Parola e dall’Eucarestia, si offre a tutti nella dimensione della comunione: insieme siamo la Chiesa a servizio delle persone e del nostro territorio.” (documento pag. 13). Ecco che mettersi in ascolto dell’altro ci può far captare anche fragilità che non vengono dette, magari per pudore.
  2. Un secondo volto della Carità è rimettere in circolo la fiducia: il documento propone alcuni modi qui sottoelencati:
    • Alimentare la preghiera e l’ascolto della Parola;
    • Essere ascoltatori e sentinelle attente;
    • Aver cura e prendersi cura;
    • Distinguere e inventare;
    • Guardare fiduciosamente alle parrocchie vicine e alla comunità civile e locale (da più di quindici anni le nostre parrocchie del Comune collaborano tra loro nell’esperienza del PIM);
    • Fare spazio ai giovani;
    • Imparare a raccontare il bene.

Lasciamo a ciascuno l’approfondimento leggendo il documento.

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I tre ambiti in cui rimettere in circolo la fiducia, anche con attività concrete, suggeriti dalla diocesi sono:

1)  le parrocchie con due grandi iniziative:

  • Il buon vicinato, in cui i cristiani sono invitati e sostenuti nelle relazioni e i rapporti con i vicini di casa; questo per favorire tutta una serie di buone azioni che facciano sentire le persone non abbandonate ma preziose (dalla telefonata al fare la spesa, dal trasporto nel caso di necessità alla custodia dei figli ecc.);
  • il sostegno sociale parrocchiale di cui si dirà in seguito.

2) i Vicariati, dando nuovo impulso ai Centri di Ascolto Vicariale delle Povertà e delle Risorse.

3) la Diocesi, con varie iniziative come, ad esempio, la sinergia tra gli uffici diocesani, un fondo diocesano per sostenere i singoli fondi parrocchiali, il progetto “sostegno sociale diocesano” per persone in difficoltà ecc.

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In conclusione, questo documento vuol suscitare nella comunità cristiana una maggior sensibilità nei confronti della Carità, con un’attenzione particolare verso le persone più fragili. Non si tratta solo di “raccogliere soldi” (elemosina) bensì far prendere coscienza a tutti, anche attraverso gesti concreti, che la carità non è uno degli impegni del cristiano ma il primo dovere, come si vede bene nella parabola di Gesù sulla fine del mondo (“avevo fame… avevo sete …” ecc.). S. Paolo ci ricorda che delle tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) alla fine resterà solo la Carità perché le altre non avranno più senso; infatti, vedremo con i nostri occhi il Padre in cui abbiamo avuto fede e sperato che è Amore infinito.

Sostegno Sociale Parrocchiale

La Diocesi di Padova ha destinato la somma di un milione di euro – derivanti dall’8xmille per la Chiesa Cattolica – per sostenere la carità delle sue parrocchie nei confronti di persone e/o famiglie che attraversano momenti di difficoltà economica.

Alla nostra Parrocchia sono stati assegnati 3.500 euro (1 euro x abitante) con l’impegno di raccogliere una pari quota con il concorso di tutta la comunità parrocchiale in modo tale da raddoppiare il contributo diocesano.

Allo scopo è stata individuata la terza domenica del mese sinora destinata esclusivamente alla Scuola dell’Infanzia.

Entro il 30 giugno 2021 la Parrocchia dovrà documentare alla Diocesi l’impiego di dette somme.

Gli utilizzi dei contributi diocesani e parrocchiali di concerto con il locale Centro di Ascolto Vicariale con sede a Sarmeola – attivo già da parecchi anni – saranno principalmente destinati al pagamento di:

  • utenze
  • spese sanitarie e ticket
  • affitti
  • generi alimentari
  • rette scuola infanzia
  • altre spese oggettivamente indispensabili comprese quelle connesse con la “povertà educativa”

Per informazioni contattare il nr 347 9278274.

Le richieste che perverranno saranno vagliate con la massima riservatezza.

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