PARROCI a RUBANO

 

I Rettori o Parroci
di Rubano

(Fonte storica: B. BETTIO, Trecento anime disperse, Parrocchia di Rubano2007)

 

Foto di Roberto Pavan

10 aprile 1951
Funerale delle bambine Seresin Antonia, 9 anni, e Boschetto Pasqua, 12 anni, morte in seguito a incidente automobilistico.
La foto, scattata dal municipio, documenta anche l’evoluzione del territorio in mezzo secolo: sullo sfondo l’attuale “El Rustego”. Al posto del quartiere Euganeo un bel vigneto su cui sarà poi edificata anche l’attuale Chiesa parrocchiale ed il Centro Parrocchiale.

 

 

LA POPOLAZIONE DI RUBANO
DAL 1572 AL 2000

 

1.Prete Paolo (1297)
2.Prete Antonio (1301 –1315)
3.Prete Pietro ( 4 agosto 1315)
4.Prete Giovanni (1360)
5.Prete Andrea da Padova (1389 – 1413)
6.Antonio Valori (1413 – 1422)
7.Prete Crisimbene (1422 – 1433)
8.Domenico da Taranto 1433 – 1436)
9.Pietro del fu Gaudenzio (1436)
10.Prete Bernardo (1436 – 1440)
12.Lorenzo Dal Ferro (sabato 13 febbraio 1440 – 1443)
13.Prete Gasparino (1433/1444 – 1451)
14.Simone Petra[ro]lo di Ostuni, (9 dicembre 1451 – 1454) pugliese, regno di Napoli
15.Prete Pellegrino del fu Domenico da Alassio,(13 agosto 1454–1466) ligure,
16.Prete Pietro da Alassio, (febbraio 1466 -1475) ligure,
17.Giovanni Pietro da Camposampiero (1475 – 1480)
18.Prete Francesco da Mantova (22 marzo 1480 – 2 dicembre 1480)
19.Prete Domenico da Padova ( 2 dicembre 1480 – 1487)
20.Prete Michele Giovanni Impaci (1487 – 1518)
21.Prete Michele Soldan ( 1518 – 1533)
22.Girolamo Negri (1533)Partecipò, distinguendosi, al concilio di Trento
23.Giacomo Morello (1533 – 1540)
24.Francesco Negri (1540 – 7 novembre 1605)Nominato nel 1540 a 14 anni; ordinato sacerdote solo nel 1559; Giacomo Morello rimase a Rubano come collaboratore o come effettivo officiante al posto del poco presente titolare Negri
25.Bernardino Folco (7 novembre 1605 – giugno 1623) vicentino di Montecchio Maggiore
26.Alessandro Piccini (domenica 6 agosto 1623 – 1634)
27.Tiberio Corradino (1634 – 1654)
28.Pre Michielle (ottobre 1654 – 1655)
29.Francesco Giacometti (1655)vi rimase pochissimo. Fece il cambio con Paolo Gambaro)
30.Paolo Gambaro (1655 – 1661) La relazione della visita pastorale del 1655 ci fa sapere che solo la sua noncuranza fece si che, in tutta la sua storia plurisecolare, la chiesa fosse sospesa dalle funzioni liturgiche perché troppo maltenuta, dal tabernacolo al confessionale, dalla sacrestia al tetto, tanto che ci pioveva dentro. La chiesa venne sospesa durante la visita pastorale del 1655, ma con efficacia solo se, entro un mese, non si fosse provveduto a mettere in atto tutte le prescrizioni impartite.
E’ lui che, il 4 ottobre 1659, tramite via gerarchica, ottenne da fra Francesco Galatino, vicario generale dell’ ordine dei predicatori (domenicani), l’ autorizzazione all’ istituzione della confraternita del rosario e all’ erezione del relativo altare. Il documento di autorizzazione fu presentato in Curia per la registrazione e per avere la licenza di istituzione della confraternita, solo il 18 maggio 1661. Di rimando il vicario generale padovano il 27 giugno concesse licenza ai domenicani di recarsi a Rubano per l’ avvio della confraternita stessa.
31.Domenico Riccato (1661 – giugno 1669)
32.Giuseppe della Dona (15/16 settembre 1669 – 1670) , vicentino
33.Antonio Canuti (1670 – 1674) (suddiacono, nominato dal card. Barbarigo il 28 agosto e il 29 agosto aveva preso possesso della parrocchia. Il Della Dona forse rimase a Rubano come prete officiante, anche se titolare era il Canuti almeno fino all’ ordinazione sacerdotale di quest’ ultimo.)
34.Andre Ferracini, (8 gennaio 1674 – giugno 1701) padovano
35.Giovanni Andrea Rossati (19 giugno 1701 – 1713)
36.Lorenzo Pila (1713) rinunciò quasi subito” avendo veduto la chiesa quasi cadente, sprovveduta di tutto”.
37.Antonio Vinante , (5 luglio 1713 – 1760) 29nne sacerdote da Vallonga Grazie a lui e al suo successore, la chiesa fu ampliata, abbellita e assunse la pianta della navata centrale, come la vediamo (le navate laterali sono state aggiunte nel 1921 e nel 1926).Nel 1728 compare negli atti parrocchiali Fra Giacomo Braga, carmelitano, rampollo di quella nobile famiglia, che risiedeva nel centro dell’ antica Rubano. E’ forse grazie all’ iniziativa di questo religioso che la Chiesa si arricchì dello stupendo bassorilievo della Madonna del Carmine, ora murato nella parete della cappella feriale della nuova chiesa.
Quelli da lui compilati sono i più antichi registri parrocchiali giunti fino a noi.
Cappellani:
Antonio Menegazzi nel 1739;
Francesco Marini fino al 1756; sacerdote diocesano di 30 anni, dal 1740 “cappellano del Commun per la prima messa”;
Francesco Dalla Vecchia tra il 1740 il 1744;
Pellegrin Scandolara 1756 – 1757;
Giacomo Salvetti 1757 – 1763.
38.Modesto Covolo, (22 luglio 1770 – 9 gennaio 1799) 49 anni, prete diocesano originario di Lusiana, morto all’ età di 78 anni.
A lui si deve l’ ulteriore ampliamento in altezza della chiesa, la realizzazione della volta a botte e degli affreschi del soffitto e delle pareti ricomparsi durante gli ultimi restauri. L’ ultimo dei grandi lavori che promosse fu la ricostruzione del campanile, quello giunto fino a noi, eliminando quello vecchio esistente tra presbiterio e canonica, divenuto sproporzionatamente basso dopo l’ innalzamento della chiesa.
Diversamente dai suoi colleghi delle altre parrocchie, il Covalo fu il solo a far capire, dai suoi atti, quanto stava allora avvenendo in Francia e che avrebbe cambiato la storia anche nelle nostre contrade. Per un paio di volte premise il titolo di Cittadino al nome di un suo parrocchiano (vedi :ARCHIVIO PARROCCHIALE RUBANO, Registro dei morti, 1797, settembre 19; Registro dei Battezzati, 1797, luglio 25). Lo fece su richiesta della famiglia perché fu il medesimo bambino, “Steffano Antonio Saviolo di Pietro”, nato l’ 8 luglio 1797 e morto poco più di due mesi dopo, ad avere quel privilegio. E’ noto come fosse proprio la piccola nobiltà locale – e i Saviolo vi appartenevano – più che il popolo o il ceto più umile e oppresso, a sostenere le nuove idee della rivoluzione francese.
Cappellani:
Carlo Ghirardi dal 1763 al 1766
Francesco Tescari, dal 1766 al 1772
Giambattista Cascitti dal 1772 al 1773
Pellegrin Mazzucchi dal 1776 al 17778
Francesco Zanetti dal 1778 al 1779
Giuseppe Scapin dal 1779 al 1781
Francesco Covalo, un nipote del parroco dal 1781 al 1788
Giovanni Gianesini dal 1788 al 1794
Pietro Accorsini dal 1794 al 1799
39.Giovanni Finco ( 2 marzo 1797 – 4 agosto 1829) nato a Gallio il 2 giugno 1771. Fu lui, nel 1724, il primo maestro di una ventina di ragazzi nella neo istituita scuola di Rubano.
Cappellani:
Antonio Bertolini dal 1803 al 1806
Giuseppe Lazzarotto dal 1806 al 1810
Francesco Vanin dal 1819 al 1812
Sebastiano Poli dal 1812 al 1813
Giovanni Celadon dal 1813 al 1814
Tommaso Stona dal 1814 al 1818
Giacomo Finco dal 1817 al 1819
Luigi dalla Bona dal 1819 al 1822
Giovanni Maria Corà dal 1822 al 1824
Matteo Calcei dal 1824 al 1825 diocesi di Luni-Sarzana del ducato di Lucca
Domenico Turra, nativo di Gallio, dal 1825 al 1826. Passò a Sarmeola come coadiutore, economo spirituale e poi parroco dal 1828; nel 1827 era maestro in questo Comune (ARCHIVIO PARROCCHIALE RUBANO, Registro dei matrimoni, 1827, 7 febbraio) nella giovane scuola pubblica, ma morì i tisi ad appena 30 anni (ARCHIVIO PARROCCHIALE SARMEOLA,, 1830, giugno 8)
Domenico Tonin dal 1826 al 1829
40.Nicolò Castelli (agosto 1829 – 16 agosto 1835)
41.Antonio Nichetti, ( 1835 )padovano, designato come reggente della parrocchia. Appena due giorni dopo aver ricevuto l’ invito per Rubano, fece recapitare al Vescovo una lettera in cui spiegava di non volerci andare perché aveva dei parenti cui badare; allegava anche un certificato medico. Di fronte alla reiterazione dell’ ordine vescovile e alla minacciata sospensione dalle funzioni sacerdotali, il caparbio prete rispose: “conosco di non poter avventurare la mia salute…in una campagna, dove le 300 anime sono disperse a qualche miglio a più vie…Preferisco le conseguenze confidando ancora sulla di Lei episcopale saggezza”.Il Nichetti venne sospeso “a divinis” fino a nuova disposizione il 20 agosto 1935. Il 2 settembre il vescovo lo riabilitò alla celebrazione della Messa, “avendoci fatto pervenire il di lui ravvedimento colle più sincere proteste che non farà mai d’ ora innanzi mancare dell’ obbedienza dovuta al proprio Ordinario Diocesano”.
Antonio Corradini,( 16 agosto ) e poi Matteo Calcei, economi spirituali dal 1835 al 1836
42.Giuseppe Saorin (1836 – luglio 1839)
43.Domenico Agostini, (1 luglio 1839 – muore il 21 maggio 1841) nato a Enego il 4 maggio 1788
44.Domenico Maran (7 settembre 1840 – 22 settembre 1851) Merito del Maran fu il rinnovo delle campane. Il 25 ottobre del 1849, in Cattedrale, vennero solennemente benedette due campane.
45.Stefano Cazzola (8 gennaio 1852 – 8 marzo 1853) da Thiene
46.Camillo Olivieri, (dal 7 maggio 1853 al 1854) economo spirituale
47.Antonio Penasa, ( 9 maggio 1854 – morto di colera 8 luglio 1855)trentino della Val di Non, nato nel 1804, aveva fatto gli studi a Vicenza e lì era stato ordinato prete
48.Giambattista Panozzo Roi, ( 8 ottobre 1855 – morì il 13 giugno 1871 all’ età di 65 anni)) nativo di Tresche Conche-Vicenza. L’ immagine che ne esce è di un vero contadino che faceva il prete. Nel 1862 promosse il restauro radicale della canonica. Fu il primo sacerdote ad essere sepolto nel nuovo cimitero di Sarmeola-Rubano.
Cappelano:
Ferdinando Mantelli dal 1865 al 1871.
49.Giovanni Battista Dal Sasso , (28 settembre 1871 – 27 ottobre 1871) di Asiago divenne poi cappellano dell’ arciduca Francesco Ferdinando d’ Austria al Catajo di Battaglia Terme dove morì, appena 45nne, il 30 settembre 1882.
50.Luigi Bellotto, nato a Thiene il 27 agosto 1826 (3 novembre 1871 – passò a miglior vita, settantenne, il 23 novembre 1893)
51.Gaetano Cappellini, ( 7 dicembre 1893 – 1911) nativo di Agugliaro (Vicenza), morì il 21 dicembre 1911
Cappellano:
Francesco Bizzotto dal 1908 al 1910
52.Pietro Bordignon, nato a Mussolente il 2 ottobre 1879 ( 23 settembre 1911 – morì improvvisamente 1° marzo 1942. Tuttora riposa nel cimitero comunale, nella cappellina dei sacerdoti). Vulcano di iniziative, ravvivò l’ associazionismo, promosse l’ ampliamento della chiesa con le due navate laterali (1921 e 1926), la costruzione della nuova canonica (1929-1930), l’ acquisto di un nuovo concerto di campane (1939), l’ avvio di un primo abbozzo di asilo infantile. Fu il primo a stendere la cronistoria della parrocchia. Le sue chiose sul clima e sulle produzioni agricole dimostrano una condivisione reale delle preoccupazioni, delle ansie e della vita della sua gente, legata alla terra per la quasi totalità, che ben comprendeva perché anche lui lavorava alcuni campi del beneficio e teneva una piccola stalla. Il Bordignon era fieramente contrario alla danza, considerata anticamera del peccato e del vizio. Nel 1932 scriveva amareggiato: “V’ è qualche scandalo semipubblico e lo scandalo del ballo in località di Creola. A torre quest’ ultimo si tentarono tutte le vie: ma quando cominciò ad entrarvi come scopo la beneficenza, tutte le armi andarono spuntate.” Tra le varie armi usate, c’ era stata anche quella di diffondere l’ appellativo di “Canton del diavolo” al crocicchio tra la Pelosa e la via per Rubano dove talvolta i giovanotti e le ragazze della zona, magari di nascosto dai genitori, si distraevano con qualche danza innocente.
53.Alessandro Bugno, (26 luglio 1942 – 11 dicembre 1949). nato a Vigonovo il 19 ottobre 1909, Il periodo rubanese del Bugno coincise in buona parte con la guerra. A tutti i soldati della parrocchia veniva spedito dal Parroco una circolare mensile. I soldati apprezzavano e quasi tutti rispondevano. Si trovò a gestire spiritualmente gli sfollati dai bombardamenti della città (fino a 516 padovani e 10 meridionali). Organizzò l’ assistenza materiale ai bisognosi tramite la “Conferenza di San Vincenzo”, istituita nel 1943. Mentre abbelliva la vecchia chiesa, fu il primo a parlare della necessità di averne una nuova. Gettò le fondamenta di un asilo infantile che poi non si fece perché cambiarono gli orientamenti circa l’ ubicazione, ma acquistò il terreno ove poi sorse quello tuttora attivo. La sua “schola cantorum” nel 1947 vinse il primo premio del concorso tra cantorie della vicaria. Con molto entusiamo pastorale seguì, nel 1949. Le iniziative dell’ anno mariano culminante con il passaggio anche a Rubano della Madonna Pellegrina. La venerata statu sostò a Rubano tra il 24 e il 26 aprile tra infiorate, illuminazioni, processioni, consacrazione della parrocchia, funzioni religiose. Per l’ occasione il “Canton del diavolo”, toccato dall’ immagine miracolosa, su proposta del parroco fu mutato in “Canton della Madonna” e vi fu eretto il capitello commemorativo “per volontà e spese della borgata”. L’ 11 dicembre del 1949 si trasferì a S. Croce in Padova dove rimase fino alla morte avvenuta il 13 settembre 1969.
54.Fortunato Rodighiero, (prima come vicario economo, quindi parroco il 30 aprile 1950 – 27 ottobre 1956). nativo di Montagnana, classe 1910. Le iniziative più significative sono la realizzazione di una stazione radio parrocchiale per seguire in diretta in chiesa e fuori chiesa con l’ installazione di altoparlanti, importanti eventi religiosi o i discorsi del papa; la pubblicazione del Bollettino settimanale; l’ uso di un magnetofono per le gare di dottrina cristiana e del primo proiettore. Alla sagra del 1954, vengono lanciati i fuochi d’ artificio, nonostante il no della Questura. Nel 1950 apre un doposcuola nei locali della vecchia canonica. Costruisce il nuovo asilo infantile inizialmente tenuto in modo volontario dalla sig.na Albina Rossi, ma dal 1952 dalle suore salesie. Promuove sottoscrizioni per gli alluvionati del Polesine e fa in modo di dare ospitalità ad alcune di quelle famiglie. Sostiene la società di mutuo soccorso. Ai fratelli De Gaspari commissiona il rifacimento dei banchi della chiesa (1951 – 1953). Il 3 giugno 1956 benedice il nuovo gonfalone comunale alla presenza dei componenti delle amministrazioni comunali uscente ed entrante. Il 27 ottobre 1956 viene assegnato a Piacenza d’ Adige. A quella Parrocchia rinuncerà solo nel 1983 per motivi di salute. Muore a Este il 13 aprile 1991. Riposa a Piacenza d’ Adige.
55. Plinio Trivellato, (27 ottobre 1957 – 18 ottobre 1975). nato a Solesino nel 1922. Nel luglio del 1957 la parrocchia festeggia la prima messa di un suo parrocchiano: Don Egidio Munaron.Nel 1975 rinasce la “schola cantorum” (era cessata nel 1968). Nel 1970 dà inizio ai corsi per fidanzati. Nel 1968 Inaugurò il capitello nel crocevia Vernise Frascà, dono dell’ Ing. Luigi Gallo. Nel 1972 benedì la statua della Madonna in via Fogazzaro e Avogadro. Nel 1967 benedì il monumento ai caduti. Nel 1967 iniziò la benedizione delle automobili “per la moralizzazione dell’ utenza stradale” (usanza ripetuta solo quattro anni). Dal 1973 la scuola materna cambia gestione. Non è più solo il Parroco a decidere tutto, ma un apposito comitato che, con il consiglio pastorale del 1971, è il più chiaro segno dei cambiamenti che riguardano anche i momenti decisionali. Luigi Geremia dona un lascito di 7 campi e la casa di via Palù a beneficio dell’ asilo infantile. Accurate sono le descrizioni dei restauri e delle sistemazioni della canonica e del terreno circostante (tra il 1957, 1958 e nel 1960) e dell’ ampliamento di via Palù, nel 1958, grazie al terreno donato dal dr. Lorenzo Nardi, al materiale offerto dal comune e alle 130 giornate lavorative dei volontari sotto la guida di Antonio Varotto. Viene ricordata anche l’ asfaltatura della stessa via nel 1963 con le connesse polemiche relative ai livelli decisi. Curiosa, dal 1958 al 1965, la coltivazione gratuita da parte dei parrocchiani, e fino al 1071 mediante appalto, dei 12 campi ex-Nardi a beneficio del nuovo organo e di altre opere parrocchiali. Il nuovo piano regolatore del 1961 viene ricordato perché vi è prevista l’ area del nuovo centro parrocchiale, acquistata nel 1964, anche se precisa il parroco –“questo punto del piano regolatore può avere lunghissime scadenze”.E’ del 1965 l’ apertura a ovest di via Firenze a spese, eccessive , della Parrocchia. Nel 1966 danno un volto nuovo al paese l’ asfaltatura delle vie Marconi, Pelosa, Firenze e del quartiere Euganeo. Del 1966 è pure l’ ampliamento del cimitero. Nel 1967 viene scoperta e benedetta la stele ai caduti situata davanti all’ allora scuola “Pascoli” (poi distretto sanitario e ora chiusa) in sostituzione dei cippi fino ad allora posti all’ inizio di via Roma, in quell’ occasione spostati in cimitero. Nel 1973, il vescovo Bortignon in visita pastorale auspicava “uno studio di progettazione per la nuova chiesa”. L’ anno dopo il parroco presentava una prima bozza di progetto, ma la risposta del vescovo fu :”Tu non potrai mai fare la nuova chiesa”, forse perché l’ impegno era ritenuto troppo gravoso per la tempra di don Plinio. La “rotazione” dell’ anno successivo, 18 ottobre 1975 , con il parroco di Arlesega, don Antonio Dal Santo, era certamente collegata ai grandi progetti che stavano per coinvolgere la comunità rubanese. Scambiando la parrocchia con don Antonio Dal Santo, la sua nuova destinazione fu Arlesega, ma lì rimase solo per un anno. Si ritirò poi a vita privata a Padova, dove comunque insegnò religione in una scuola pubblica e collaborò nella parrocchia di Sant’ Andrea come confessore. Morì a Trento, ospite della famiglia del fratello, il 17 febbraio del 2000. Le esequie, presiedute dal vicario generale Mario Morellato, furono celebrate a Rubano la mattina del 19 febbraio 2000.

56. Antonio Dal Santo, (18 ottobre 1975 – 22 settembre 2002) nato a Salcedo (Vicenza) nel 1927. Ora vive a Breganze e opera pastoralmente nei Vicariati di Thiene e Breganze.

57.Danilo Miotto, (12 ottobre 2002 -) nato a Piovega di Piove di Sacco nel 1948.