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P.E.D. 2021/2022: CAPPUCCETTO è solo ROSSO?

PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

2021/2022

“CAPPUCCETTO E’ SOLO ROSSO?”

Ci sono autori e artisti senza tempo, come senza tempo sono il genio, la creatività, la passione, la curiosità che hanno animato ogni istante della loro vita e del loro lavoro.

Ai libri senza tempo di autori senza tempo appartiene certamente “CAPPUCCETTO ROSSO, VERDE, GIALLO, BLU E BIANCO” a cura e di Bruno Munari (artista, designer e scrittore italiano del ‘900).

Cappuccetto Rosso lo conosciamo proprio tutti, ma cosa dire di Cappuccetto Verde? E di Cappuccetto Giallo? E infine di Cappuccetto Bianco?

L’avventura di quest’anno scolastico ci porterà a scoprire cosa succede se il cappuccio cambia colore trasformando così lo scenario della fiaba!

Cambia il colore cambia la fiaba!

Perciò allo stesso modo si svolgono le avventure di Cappuccetto Verde amica delle rane che fa fuggire il lupo, Cappuccetto Giallo che nei pericoli del traffico cittadino con i suoi amici canarini sono alle prese con il lupo che alla guida della sua auto invita Cappuccetto a fare un giretto con lui e Cappuccetto Bianco che si muove sulle pagine bianche, sotto una infinita coltre di neve…avrà incontrato il lupo? E la nonna l’avrà trovata?  

Gli ingredienti della fiaba sono gli stessi: la bambina con il cappuccio colorato, la mamma che prepara il cestino per la nonna, la nonna che aspetta, il lupo in agguato e il viaggio da compiere per arrivare dalla nonna.

Anche il lupo cattivo si adatta al mutare dei contesti, lo troviamo che insegue la bambina tra gli alberi, che guida un’automobile in città e infine che… non si vede, nascosto nella neve.

Bruno Munari introduce, inoltre, a metà della storia la figura dell’aiutante – una ranocchia per Cappuccetto Verde, i canarini per Cappuccetto Giallo – che impediscono al lupo di mangiarsi la bambina.  

E per concludere, lieto fine assicurato per tutte le versioni della storia.

Il percorso educativo-didattico che abbiamo pensato per i bambini verso la conoscenza delle fiabe e dei suoi elementi fantastici, è quello di utilizzare il libro di Munari sui Cappuccetti Colorati per accompagnare i bambini ad apprendere i colori, i vari ambienti (il bosco, la città, il mare, la neve…), gli animali che Cappuccetto incontra e quei valori universali come la differenza tra il bene e il male, l’amicizia, l’amore e il rispetto degli altri. Ma anche sentimenti come la paura che può essere trasformata in gioco e quindi può essere sconfitta.

CURIOSITA’: I colori e i loro significati nelle fiabe dei Cappuccetti:

 · Rosso: è il colore dell’amore, della vitalità, della passione, e della sicurezza.

· Verde: è simbolo di speranza, ma anche di armonia ed equilibrio.

· Giallo: è il simbolo della luce del sole, dell’energia e della conoscenza.

· Blu: è il colore della calma, della tranquillità e dell’equilibrio.

· Bianco: rappresenta la purezza, la spiritualità e la divinità.

Obiettivi formativi:

· Educare all’ascolto

· Conoscere, denominare ed esprimere sentimenti ed emozioni

· Riconoscere le diversità · Conoscere e rispettare regole comuni (a casa, a scuola, in strada…)

·Sensibilizzare il bambino al rispetto degli altri

· Favorire l’assunzione di atteggiamenti e comportamenti attenti, rispettosi e di cura verso l’ambiente e le persone

· Esprimersi attraverso diversi linguaggi: corpo, gesto, voce…

· Utilizzare i vari codici espressivi per comunicare emozioni e stati d’animo

· Arricchire il proprio vocabolario

· Stimolare la creatività

· Conoscere le caratteristiche di ambienti diversi

· Individuazione dei protagonisti e degli altri personaggi

· Rielaborazione grafo-pittorica e manipolativa delle esperienze

· Discriminare e riconoscere somiglianze e differenze

“Un bambino creativo, è un bambino felice” (Bruno Munari)

E ci piace pensare che altri Cappuccetti, di svariati colori, possano ancora nascere dalla fantasia e dalle matite colorate dei bambini perché è sempre bello guardare le “cose” da una prospettiva diversa!

“Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”

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1° UNITA’ D’APPRENDIMENTO:

PROGETTO ACCOGLIENZA/INSERIMENTO

L’ambientamento nella scuola dell’Infanzia è un momento particolarmente delicato sia per il bambino sia per la sua famiglia. La maggior parte dei bambini, infatti, affronta per la prima volta una situazione di vita comunitaria in cui non sono presenti all’inizio persone significative sul piano affettivo.

La serenità del bambino è strettamente connessa con la serenità del genitore. La scuola perciò, nel rispetto di questi bisogni di sicurezza, è particolarmente attenta all’organizzazione dell’accoglienza della famiglia e  dell’inserimento del bambino.

Partendo dal profondo rispetto che ci muove verso ogni bambino, l’ambientamento nella nostra scuola è un sistema relazionale dinamico e finalizzato al benessere collettivo.

L’ambientamento è da considerarsi a tutti gli effetti un sistema “pensato insieme”. La consapevolezza dei bambini è sufficientemente sviluppata da consentire di valorizzare le loro scelte, intese non solo come re-azioni agli eventi ma come proposte da prendere in considerazione. Anche il ruolo e le funzioni richieste agli adulti sono caratterizzate da una crescente attenzione alle dinamiche relazionali ed educative. È cura della scuola, pertanto, trovare spazi e situazioni che favoriscano e promuovano un approccio orientato alla fiducia e alla co-responsabilità.

Per l’anno scolastico appena iniziato abbiamo fatto la scelta di coinvolgere genitori e bambini, nel primo periodo di scuola, attraverso attività ludiche e socializzanti. La breve drammatizzazione iniziale «Il primo giorno di scuola della piccola Cristina» ha permesso a famiglie e bimbi appena inseriti di conoscere l’ambiente scuola, tutte le persone che vi lavorano e le molteplici attività che si possono svolgere, continuando poi all’interno delle sezioni a sviluppare il tema dell’accoglienza.

“IL LUPO CHE VOLEVA ESSERE UNA PECORA”

“Vorrei essere una pecora…” dice Piccolo Lupo. Ma subito gli altri lupi scoppiano a ridere. Piccolo Lupo sogna di uscire dal bosco e raggiungere il cielo. Ma per volare ci vogliono le ali e i lupi non ce le hanno. Piccolo Lupo, però, ha guardato a lungo le pecore: anche loro non hanno le ali eppure, a volte, le vediamo in cielo…

Con questo racconto abbiamo continuato l’accoglienza dei primi giorni di scuola.

Drammatizzazioni, giochi di ruolo e motori, composizioni artistiche e disegni su «cosa mi piace fare» hanno coinvolto i bambini nell’esperienza del fare per aumentare la consapevolezza di ciò che si è e dell’ambiente circostante.

Oltre a ciò, l’argomento ha permesso l’introduzione del «saper vivere socialmente il luogo scuola».

“CHI VUOLE UN ABBRACCIO?”

Chi vuole un abbraccio? è la storia di un papà orso ed il suo figlioletto, intenti a distribuire per la foresta inattesi abbracci. Un ‘intera giornata trascorsa a regalare gentilezze e sorrisi attraverso incontri casuali e premeditati.

Un abbraccio al vecchio e scontroso lupo, ai sospettosi conigli, alla sensibile donnola ed al microscopico bruco. Un abbraccio che non si nega proprio a nessuno…neppure alla puzzola e al pericoloso cacciatore.

Con questa narrazione delicata ed emozionale abbiamo continuato il tema dell’accoglienza, sorridendo pagina dopo pagina ed acuendo il valore emotivo della vicinanza con l’altro.

Abbiamo poi preparato una festa speciale pei nostri nonni che sono anche i nostri Angeli Custodi con la storia, la canzone,la poesia e il lavoretto. Abbiamo fatto un bellissimo video di auguri da inviare ai nonni.

Da ottobre seguiranno nel corso dell’anno le successive unità d’apprendimento seguendo l’avvicendarsi delle stagioni e delle festività.

2° UNITA’ D’APPRENDIMENTO (ottobre e novembre):

CAPPUCCETTO ROSSO

CAPPUCCETTO ROSSO è arrivata e un cesto piene di sorprese ci ha portato

3° UNITA’ D’APPRENDIMENTO (dicembre-gennaio-febbraio):

CAPPUCCETO BIANCO

CAPPUCCETTO BIANCO non si vede ma si sente e arriva lieve come la neve

4° UNITA’ D’APPRENDIMENTO (marzo-aprile):

CAPPUCCETTO VERDE

CAPPUCCETTO VERDE  in allegria l’inverno porta via

5° UNITA’ D’APPRENDIMENTO (maggio-giugno):

CAPPUCCETTO GIALLO

CAPPUCCETTO GIALLO si trova in città e all’estate si prepara già

PROGETTO DI EDUCAZIONE RELIGIOSA

“TUTTO E’ DONO DI DIO”

IO SONO DONO, DONO DI DIO E CHIAMATO PER NOME

Mediante un percorso graduale e stimolante i bambini saranno accompagnati a vivere la dimensione religiosa e la conoscenza del messaggio cristiano negli aspetti legati ai valori universali dell’esistenza quali il dono della vita, del creato, dell’amicizia, dell’amore, del tempo e della pace.

Il percorso sarà sviluppato attraverso la lettura di alcuni brani della Bibbia che saranno affrontati con varie attività quali la drammatizzazione, i canti, le preghiere, giochi guidati.

  • OTTOBRE: “IL DONO DEL CREATO”

Il percorso intende trasmettere al bambino, giorno dopo giorno, la bellezza e la gioia di scoprire tutta la Creazione nella sua grandezza, diversità, bellezza e preziosità. Nella Creazione, il dono più alto siamo noi, cioè ciascun uomo e donna che è e irripetibile e chiamato per nome da Dio Padre.

  • NOVEMBRE: “IL DONO DELLA BIBBIA”

I bambini conosceranno concretamente il libro sacro della Bibbia quale fonte ufficiale attraverso cui conosceranno la figura di Gesù.

  • DICEMBRE: “IL DONO PIU’ GRANDE: GESU’”

Prepariamo il nostro cuore ad accogliere Gesù che nasce per noi.

Riconosceremo alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici della tradizione del Natale cristiano assieme ai suoi valori religiosi.  

  • GENNAIO/FEBBRAIO: “IL DONO DELL’AMICIZIA E DEGLI INSEGNAMENTI DI GESU’”

Approfondiremo il concetto di amicizia e impareremo a star bene nelle relazioni tra di noi proprio come faceva Gesù con i suoi amici. Scopriremo nei racconti del Vangelo la persona e gli insegnamenti di Gesù da cui apprenderemo che Dio è padre di tutti per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri.  

  • MARZO/APRILE: “IL DONO DELL’AMORE: LA PASQUA DI GESU’”

Ripercorreremo il racconto degli ultimi giorni della vita di Gesù per avvicinarci al grande momento della Pasqua, riconoscendo e conoscendo i simboli caratteristici del tempo pasquale (colomba, ulivo, croce, campane, uovo, acqua, cero) Gesù rinasce a vita nuova proprio come la natura a primavera.  

  • MAGGIO: “IL DONO DI MARIA E DELLA CHIESA”

Conosceremo la figura di Maria mamma di Gesù, madre di tutti noi, madre di tutta la Chiesa. Approfondiremo il concetto di Chiesa come edificio e come comunità di persone.

I LABORATORI

Il laboratorio è uno spazio strutturato e attrezzato per una determinata attività che prevede il coinvolgimento del bambino mosso da interesse e motivazione al fare, ricercare e sperimentare, riflettendo sulle esperienze: imparare facendo, perché nel laboratorio la parola chiave è il “fare” concreto dei bambini nei suoi diversi aspetti e scopi:

  • fare:  legato ai materiali, agli strumenti, alle azioni, ai gesti,
  • fare: per conoscere attraverso recettori sensoriali,
  • fare: in una dimensione cooperativa e di socializzazione con la suddivisione di compiti in base alle abilità richieste,
  • fare: per stimolare il pensiero,
  • fare: per porsi problemi e cercare soluzioni,
  • fare: per riorganizzare conoscenze acquisite.

Si punta, quindi, ad un intervento che stimoli il bambino a pensare a ciò che sta facendo e ad acquisire consapevolezza delle proprie azioni, per acquisire abilità cognitive, a conquistare il saper fare: un’esperienza significativa per chi la vive, sia dal punto di vista motivazionale che educativo.

“DALLA MANO ALLA MATITA” (BAMBINIMEDI E GRANDI)

Il metodo Venturelli si avvale di un approccio positivo e ludico che stimola a realizzare al meglio il potenziale di ogni bambino attraverso esperienze del fare che mettono in gioco i sensi, associati alla motricità per portare poi alla consapevolezza di sé e del proprio corpo.

L’accento di questo approccio, che abbiamo scelto di utilizzare in maniera trasversale per tutte le attività, mette l’accento sulla qualità e non sulla quantità soprattutto per quanto riguarda i prodotti grafici, insegnando la lentezza, il controllo e l’attenzione in quel che si fa!

Il metodo in sisntesi:

  1. osservazione analisi e comprensione della realtà
  2. esperienza con il corpo (motricità globale)
  3. esperienza con le mani (attività di manipolazione e motricità fine)
  4. uso degli strumenti grafici per disegnare, colorare e scrivere(posizione sdraiata prona, in piedi piano grafico verticale, in piedi su un piano grafico orizzontale, seduti al tavolo)

ESEMPIO: IMPARARE A DISEGNARE UN CERCHIO IN MANIERA CORRETTA

  1. Gioco con la palla di diverse grandezze e colori
  2. percorsi su un cerchio da ginnastica
  3. cerchio corde, pongo o lacci delle scarpe
  4. dito pennello su foglio o lavagna in verticale utilizzando la voce come facilitatore. Successivamente sul foglio orizzontale seduti bene

La finalità principale delle attività proposte è quella di potenziare le competenze di base e le autonomie di ogni bambino per promuoverne il pieno sviluppo  e per preparare agli apprendimenti fondamentali della scuola Primaria: leggere, scrivere e contare

Il progetto nello specifico coinvolgerà nella sua prima parte sia medi che grandi i quali verranno accompagnati non solo dall’insegnante, ma anche da un simpatico personaggio guida Bruco alla scoperta di questo approccio in modo semplice e giocoso!

Daremo particolare attenzione, in questa prima parte agli aspetti percettivi spaziali, al controllo grafo motorio  e alla coordinazione oculo-manuale.

In sintesi i bambini esperiranno:

  • Concetto di direzione, tramite l’utilizzazione della freccia, come indicatore speciale
  • Concetto di punto, di dentro e di bordo,
  • Il colorare bene : dentro i bordi con colorazione piena e direzioni funzionali
  • Linee dritte
  • Linee curve
  • Il cerchio
  • Il viso : collocazione di ogni parte del viso nello schema del volto umano
  • Abilità logico matematiche: riconoscere e determinare la quantità e riconoscere i numeri scritti in cifre, seriazione, classificazione, le relazioni temporali, le sequenze, il problem solving .

Alla fine  di ogni attività il bambino sarà aiutato a prendere consapevolezza dei propri apprendimenti e a motivarsi verso nuove competenze  tramite un’autovalutazione (come mi sono sento? Come lo so fare? Ho fatto bene? Ho fatto fatica? Dove posso migliorare?)

Da gennaio il percorso verrà poi diversificato tra medi e grandi utilizzando come strumento un libro operativo specifico per ogni età.

Per queste ragioni anche a casa chiediamo la vostra collaborazione per far trovare al vostro bambino continuità con la scuola. Non vi chiediamo di diventare delle maestre o dei maestri ma di provare anche a casa a rispettare delle semplici regole per portare i bambini ad acquisire buone abitudini, che se richieste con costanza dall’inizio della scuola dell’infanzia, guidano verso automatismi funzionali di postura e presa degli strumenti che faciliteranno poi gli apprendimenti grafici futuri anche di scrittura e promuoveranno tutto il benessere del bambino

Per aiutare i nostri bambini ad avere consapevolezza del corpo, della loro capacità e delle loro mani, bisognerebbe far esperire attività come lavarsi le mani, mangiare da soli, vestirsi da soli, allacciarsi le scarpe, utilizzare in modo consono i materiali proposti e i giochi, azioni di routine quotidiane insomma utili allo sviluppo delle loro autonomie e di una conseguente loro buona autostima.

LABORATORIO  DI TEATRO: “THE SAFE SPACE”

                            Perché un safe space ?

– I bambini hanno bisogno di riappropriarsi dello spazio, uno spazio sicuro e sano nel poter crescere e sviluppare al meglio il proprio progetto di vita

– E’ necessario  saper stare insieme nell’armonia, imparando a gestire i propri spazi nel rispetto anche degli spazi degli altri (spazi esterni, ma anche spazi interni)

– Un passaggio importante per promuovere benessere psico–fisico a scuola

IL TEATRO E’ LA SCUOLA DEL FARE…

quindi tutto sara’ vissuto dai bambini attraverso tecniche teatrali di improvvisazione e role play con l’ausilio anche di racconti e storie che faranno da stimolo al percorso.

Obiettivi specifici

  • Creare armonia nel gruppo
  • Portare l’attenzione ai bisogni e alle esigenze dei singoli individui del gruppo
  • Imparare a giocare in squadra, seguendo sì i propri istinti ma nel rispetto degli altri (regole)
  • Muoversi nello spazio
  • Orientare alla positività, alla possibilità di risoluzione dei problemi, educare al pensiero creativo, imparare ad accogliere l’altro senza giudizio
  • Ampliare le proprie competenze relazionali usando linguaggi di diverso tipo
  • Sviluppare la capacità di ascolto
  • Sapersi fermare

ATTRAVERSO IL GIOCO SCENICO I BAMBINI VENGONO COINVOLTI IN PRIMA PERSONA: IN TAL MODO L’ESPERIENZA TEATRALE  FORTEMENTE VISSUTA PORTA A DEI REALI CAMBIAMENTI.

Modalità di svolgimento

Il laboratorio verrà svolto una volta alla settimana, nel pomeriggio  nell’ambiente classe, uno spazio che i bambini conoscono bene ma che potranno trasformare e riorganizzare a seconda delle necessità e della propria fantasia.

Bambini del gruppo grandi e medi lavoreranno insieme proprio per stimolare la conoscenza e migliorare la relazione che di conseguenza permetterà ad ogni bambino di migliorare il suo stare bene a scuola.

Il laboratorio si dividerà in alcuni momenti principali:

  • Gioco
  • ascolto
  • elaborazione
  • creazione
  • condivisione

Risultati che si desidera ottenere in classe

  • gestione positiva delle relazioni interpersonali
  • collaborazione tra i bambini
  • inclusione di bambini nei gruppi
  • utilizzo concreto di fantasia e creatività
  • divertimento

Titolo di alcuni dei libri per l’infanzia che verranno utilizzati:

“Si può dire senza voce”:  dimostra come il contatto fisico sia imprescindibile per lo sviluppo emozionale dei più piccoli: dà sicurezza, favorisce l’autostima e migliora la confidenza con se stessi e con gli altri.

“Nessuno è perfetto”: La Signora Perlupario non sa più cosa fare: suo figlio Desiderio si butta nelle pozzanghere, si mette le dita nel naso e imbratta tutti i muri… Non c’è altra soluzione: bisogna riportarlo alla Fabbrica dei Bambini e sostituirlo con un ragazzino bello e biondo come quelli della pubblicità. 

“Tutti i colori della vita”: Ve lo immaginate un posto “Senza”? Senza colori, odori o sapori?
Eppure in questo libro è più che reale.

PROGETTO ENGLISH

Lo scopo del laboratorio di inglese è quello di permettere ad ogni bambino di  muovere i primi passi nel mondo della lingua inglese attraverso attività divertenti e coinvolgenti . Il corpo e la musica diventano i protagonisti di questo tipo di apprendimento. Il movimento corporeo e il gioco fanno sì che la favoletta del “divertendomi imparo ” si avveri.

Le lezioni di circa 50 minuti si dividono in tre momenti principali:

  • Riscaldamento
  • Contenuto
  • Attività grafica

Il riscaldamento inizia sempre con una canzoncina animata It’s time for English : ai bambini viene disegnato un orologio sul polso che indica l’inizio della lezione. Viene poi introdotta una routine di canzoncine e movimenti che i bambini imparano e ripetono volta dopo volta.

Il contenuto è quello che gli inglesi chiamano il PROJECT; ogni mese si lavora su un argomento diverso e per 4 settimane si fanno diverse attività che permettono la conoscenza e lo sviluppo di un vocabolario specifico per quel specifico argomento.

Nell’attività grafica i bambini fissano i contenuti proposti elaborando schede ed elaborati.

Il laboratorio è rivolto ai bambini del gruppo medi e grandi con modalità di svolgimento di una volta la settimana a partire dal mese di ottobre fino a maggio.

Per quanto riguarda il gruppo dei bambini piccoli il laboratorio si svolgerà a partire dal mese di gennaio.

BAMBINI GRANDI

I contenuti didattici richiamano la routine scolastica, le abitudini di tutti i giorni e le persone che circondano la vita de bambino in modo tale che gli stimoli per l’ apprendimento arrivino direttamente dal vissuto quotidiano.

EVERYDAY I GO TO SCHOOL :

HOW? By car, by bus, on foot, by bike…

WHEN? In the morning, afternoon, evening, night….

WHO TAKES ME TO SCHOOL? Mum, dad, gramma, granpa…

WHO DO I MEET AT SCHOOL? Friends, best friends, teachers, cooks, gardner…

WHAT CAN I DO AT SCHOOL? Play, learn, color, eat, draw, jump, run…

WHICH DAYS DO I GO TO SCHOOL?

HOW ABOUT THE WEEKEND?

HOW DO I FEEL WHEN I’M AT SCHOOL?

WHAT DO I EAT WHEN I AM AT SCHOOL?

WHAT DO I EAT AT HOME?

WHAT DO I LIKE ? WHAT DON’T I LIKE?

BAMBINI MEDI

I contenuti didattici si rifanno alle conoscenze del bambino, le sue abitudini, al mondo che lo circonda, ai cambiamenti delle stagioni in modo tale che gli stimoli per l’ apprendimento della lingua arrivino direttamente dal vissuto quotidiano.

EVERYDAY IS A NEW DAY:

I AM..

WHAT’S YOUR NAME?

NUMBERS FROM 1 TO 10

HOW OLD AM I?

AM I A BOY OR A GIRL?

BODY PARTS..

MAIN ACTIONS: stand up, sit down, jump, run, stop, wash…

SEASONS: AUTUMN,WINTER, SPRING, SUMMER

WHAT ARE THE COLORS OF EVERY SEASON?

 THE ELEMENTS of WEATHER and CLIMATE : sun, rain, rainbow, cloud..

WHICH ANIMALS DO I SEE AROUND WHEN IT’S AUTUMN , WINTER …

MY FAMILY

“LIBROLINO”

Il libro è uno strumento di conoscenza e veicolo di relazione, è un oggetto da esplorare, una chiave di accesso al mondo dell’immaginazione. È un mediatore, perché la lettura arricchisce e aiuta a conoscere il pensiero degli altri, è un esercizio anche volto alla conquista della capacità di ascoltare e confrontarsi.

Questo laboratorio, gestito in autonomia nel corso della settimana da ogni insegnante, nasce dall’idea di offrire ai bambini l’opportunità di avvicinarsi alla lettura, accrescere in loro il piacere di leggere e di far scoprire il libro come “oggetto speciale” che diverte, appassiona e del quale bisogna averne cura.

Il piacere di leggere nasce, più facilmente, se gli adulti (in questo caso l’insegnante) consentono l’incontro con tanti tipi di libri diversi, se leggono ai bambini e se offrono essi stessi un modello di lettore appassionato. Ciò è molto importante poiché l’avvicinamento al libro induce nel bambino lo sviluppo della creatività, della fantasia e delle competenze cognitive.

La narrazione di storie consente anche di favorire apprendimenti e competenze che avvicinano i bambini alla peculiarità della lingua scritta. La lettura proposta dall’insegnante produce innanzitutto un allenamento all’ascolto di una lingua più complessa e articolata di quella utilizzata nel linguaggio orale; questo induce il bambino a compiere alcuni esercizi di abilità linguistiche e cognitive che sono essenziali per la crescita individuale.

Il progetto prevede che l’insegnante legga libri e albi illustrati ai bambini, “La stanza di Librolino” (con presenza di una classe alla volta) un ambiente che, per come è arredato, permette di creare un clima di rilassamento che favorisce l’ascolto, la concentrazione e la condivisione di emozioni. La lettura sarà ovviamente una lettura ad alta voce che esercita sul bambino una forte attrattiva. Sarà un momento magico in cui si costruirà il piacere della lettura, la soddisfazione di “leggere insieme” e di scoprire nuovi pensieri emozioni e valori.

Terminata la lettura ci sarà un momento di rielaborazione verbale del racconto: i bambini, guidati dall’insegnante potranno commentare ciò che hanno ascoltato, confrontarsi, definire ed esprimere i pensieri nati durante il racconto.

La narrazione di storie consente anche di comunicare conoscenze ed infondere cultura. Ulteriore obiettivo del progetto è infatti trasmettere attraverso i libri ed il dialogo che si instaurerà, valori e argomenti quali la crescita, la rabbia, l’autostima, l’inclusione, la solidarietà, la diversità, la mondialità.

La lettura verrà utilizzata dunque come strumento per lasciare che i bambini si soffermino sui suoni delle parole e sui loro sensi, inventino mondi personali e collettivi, si lascino suggestionare dalle immagini che accompagnano i testi e si facciano ispirare dal racconto per elaborare storie personali, di modo che l’insegnante potrà restituire loro significati e valori.

“Aprire un libro vuol dire aprire una finestra su altri mondi: quello della realtà e quello della fantasia, quello dei sogni e quello delle cose di tutti i giorni”.