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P.E.D. 2016/2017: “ISOLA GAIA”

 

Pianificare con ragionevolezza, fare progetti, coltivare sogni e usare sempre gentilezza:

sono queste le regole del programmare per una scuola che cresce e insegna a imparare!

 

 

“Isola Gaia”

 

Eccoci all’inizio di un nuovo anno scolastico, nuovi bambini, nuovi genitori, diverse esperienze, bagagli culturali e sfide emozionanti da cogliere e da affrontare.

La scuola è un “crocevia di storie”: ogni anno arrivano nuovi bambini con le loro famiglie e differenti percorsi di vita.

A scuola tutto è in evoluzione, cambia e si trasforma nel comune lavoro di scambio, confronto e ricerca. Dalla capacità di ascoltarsi, conoscersi, condividere idee e proposte, con coerenza e senso di responsabilità, dipendono infatti la qualità delle esperienze e la possibilità di realizzare una buona realtà educativa.

Nella scuola dell’infanzia ogni attività, ogni momento vissuto insieme, ogni spazio e ogni dialogo tra bambini e con l’insegnante si muove all’interno di ricchi campi di esperienza per far raggiungere ai nostri bambini i traguardi di competenza da essi indicati.

E’ bene evidenziare le quattro dimensioni dell’apprendimento, i quattro pilastri dell’educazione:

  a) imparare a conoscere, impadronendosi degli strumenti che permetteranno alle persone di apprendere per tutta la vita;

  b) imparare a fare, utilizzando le conoscenze, elaborandole traducendole in azioni, integrando gli aspetti teorici con quelli pratici;

  c) imparare a vivere insieme, dando il proprio contributo al miglioramento delle relazioni interpersonali e sociali per realizzare un mondo più umano;

  d) imparare ad essere, cercando di sviluppare al meglio la propria personalità e tutte quelle caratteristiche che rendono la persona responsabile e capace di autonomia e di giudizio.

Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa e il suo cuore è un’artista

(S. Francesco D’Assisi)          

 

Durante l’anno scolastico le attività avranno vari sfondi integratori che serviranno ad affrontare tematiche diverse, dando un senso alle richieste per rispettare le caratteristiche indispensabili per l’età dei bambini.

Inizialmente le proposte saranno semplici e relative ad un’unica richiesta educativa e, man mano che si sentiranno più sicuri, il gioco si farà più “duro” e le richieste potranno combinarsi, sia per stimolare la motivazione e il bisogno di mettersi alla prova, sia per accrescere la capacità di tenere presente più livelli contemporaneamente.

Tutto ciò in un clima positivo, affettivamente significativo nell’ascolto, nell’attenzione ai segnali di disagio, nella lettura dei bisogni, nel rispetto dei tempi di ciascuno.

Sarà valorizzata:

  • la dimensione affettiva: è all’interno della relazione che io bambini maturano competenze in ogni ambito (cognitivo, operativo, sociale, affettivo);
  • il gioco: permette ai bambini di leggere ed interpretare la realtà e di mantenersi sempre in contatto con le proprie risorse creative;
  • l’esplorazione e la ricerca: con esperienze a contatto diretto con la concretezza, con gli oggetti, con i materiali; i bambini sperimentano, osservano e registrano trasformazioni, confrontano, mettono in relazione.

 

 

 

1a UNITA’ D’APPRENDIMENTO:

“BENVENUTI ALL’ISOLA GAIA!” (settembre)

 

L’inizio di un nuovo anno scolastico è sempre speciale: ci sono “mani che lasciano, mani che prendono”.

Ogni passaggio è un passaggio ad altri luoghi ad altre persone, ad altre regole e ritmi di vita, un passaggio che produce ”spaesamento”, distacco, perdita. “Dal modo in cui il bambino riesce a superare i suoi primi distacchi si elaborano sicurezze per la vita futura e si costruiscono salde fondamenta dell’identità” (R. Bosi).

Accoglienza ed ambientamento per noi vuol dire mettersi a disposizione dei bambini e delle loro famiglie per permettere a ciascuno di vivere pienamente il tempo scuola in un clima di fiducia reciproca.

Con questa prima Unita d’apprendimento, stiamo concretizzando l’ingresso dei bambini nell’ambiente scolastico attuando quella pratica che viene definita “ACCOGLIENZA o AMBIENTAMENTO” coinvolgendo i bambini e le loro famiglie.

L’ingresso alla scuola dell’infanzia rappresenta un nuovo cambiamento e una nuova fase nella vita del bambino, dal momento che, in questo caso, si tratta di acquisire la capacità di gestire una separazione dall’ambiente famigliare e soprattutto dai genitori, di inserirsi nell’ambiente scolastico, di conoscere altri bambini e di instaurare un legame di fiducia e affetto con un nuove figure.

Per molti bambini piccoli questa è la “prima” esperienza nel sociale al di fuori dell’ambito familiare; per altri che provengono dall’asilo Nido, è comunque una “nuova” avventura e, per i medi e grandi, anche se al secondo e al terzo anno di frequenza, è una” diversa” storia da vivere insieme.

Per tutti entrare o ritornare a scuola significa intraprendere un processo di costruzione di nuovi vincoli, investire emotivamente per riuscire a “star bene” nel nuovo ambiente, costruire nuovi rapporti di fiducia con adulti diversi dai propri genitori ed accettare l’ambiente scolastico come luogo sicuro e accogliente al pari della propria casa.

L’obiettivo primario che ci siamo poste per questa prima Unità d’apprendimento è quella di far sì che la scuola dell’infanzia rappresenti per i bambini la loro nuova casa, un ambiente nel quale si sentano compresi, accolti, sicuri e protetti.

Vogliamo essere dei buoni padroni di casa, accogliendo nel migliore dei modi i nostri piccoli ospiti perché è solo in questo modo che ritorneranno ogni mattina a scuola con il sorriso.

Il periodo dedicato all’accoglienza ha coinvolto tutte le componenti della scuola: bambini, genitori, insegnanti con la messa in atto di pensieri e azioni che hanno facilitato e agevolato il positivo ingresso dei bambini alla loro prima esperienza nella Scuola dell’Infanzia.

Questa prima unità d’apprendimento è stata elaborata e vissuta prevedendo, nell’accogliere, la soddisfazione dei bisogni fondamentali dei bambini, la cura, la sicurezza con il contatto fisico e la fiducia, il rispetto dei ritmi d’apprendimento in una dimensione collettiva nel gioco e nella gestione degli spazi, ma anche individuale nello stare e nel giocare, dove trovare calma e tranquillità.

In particolare, elementi essenziali sono stati:

  • la CONDIVISIONE  tre insegnanti e genitori del “pensiero accogliente”
  • la PREDISPOSIZIONE DI SPAZI D’ACCOGLIENZA in salone e in sezione
  • i TEMPI D’ACCOGLIENZA GRADUALI.

 

Ed è così che la nostra scuola è diventata l’ ISOLA GAIA, vestendosi di favola in cui tutto si trasforma in gioco e fantasia, luogo accattivante e coinvolgente per tutti i bambini, un’isola molto magica.

Tutto si è trasformato e ha cambiato nome:

  • per arrivare all’Isola Gaia si passa sotto “l’arco magico” (l’ingresso), bellissimo arcobaleno colorato che ci introduce nella magia, ponte che collega tutti all’isola
  • le aule sono diventate “Scuole allegre”, un magico posto per imparare
  • il giardino “Parco felice”
  • il salone “piazza del gioco e delle nanne”
  • il bagno “oasi del pulito”
  • la stanza dei laboratori “la grotta meravigliosa”

 

   Sull’isola abita Mago Fumodoro, potentissimo ma molto buono, il più bravo in un sacco di cose.

E’ lui che presentandosi ai bambini ha reso ancora più magico e misterioso tutto.

  • Il primo giorno di scuola ha accolto i bambini ed i genitori animando la storia della sua isola meravigliosa in mezzo al mare collegata alla terra circostante da un bellissimo arcobaleno: simbolo del legame tra la scuola (isola Gaia) e la famiglia (la terra).
  • Ha posto poi in entrata lo scivolo/arcobaleno magico attraversando il quale concretamente ogni bambino ha fatto il suo ingresso reale all’Isola/scuola.

   Diventati tutti simbolicamente abitanti dell’Isola Gaia ne cominciamo la sua esplorazione con la scoperta dei suoi vari spazi e ambienti spiegandone gli usi e le regole con una bellissima filastrocca  realizzando giorno dopo giorno un libretto in rima.Alla fine “caccia agli ambienti”, gioco per tutti di scoperta dei nuovi ambienti dell’Isola Gaia/scuola.

  → Mago Fumodoro per festeggiare l’arrivo di tutti questi nuovi abitanti nella sua isola ha organizzato 3 feste con dolci e fuochi d’artificio: una per i bambini piccoli, una per i bambini medi ed una per i bambini grandi regalando a ciascuno cappellino e bacchetta magica: ora possiamo tutti dirci ufficialmente abitanti dell’Isola Gaia!!

  → Prepariamo tutti insieme la festa dei nonni e dell’Angelo custode con il cartellone, il canto, la poesia e il lavoretto.

  → Impareremo attraverso la canzone, la filastrocca e l’attività grafica le nostre regole di convivenza: sono un vero dono su cui i bambini costruiranno la propria autonomia e la propria libertà d’azione in modo commisurato alla libertà degli altri.

 

Seguiranno nel corso dell’anno le successive unità d’apprendimento seguendo l’avvicendarsi delle stagioni e delle festività.

 

 

 

PROGETTO RELIGIOSO

“QUANTI DONI, CHE MERAVIGLIA!”

 

“…Educare nella fede è bello! E’ forse la migliore eredità che noi possiamo dare”

(Papa Francesco)          

 

L’amore è il messaggio  più ricorrente nell’insegnamento di Gesù, presupposto su cui basare ogni relazione umana, slancio che porta ad uscire da sé stessi per andare, con un atteggiamento di accoglienza e benevolenza, verso l’altro.

La scuola è un’ottima palestra per esercitarsi a vivere nell’amore perché il bambino, che vive nel suo naturale egocentrismo, impara poco a poco a sentire il piacere di creare legami affettivi con i compagni ed insegnanti, avvertendo la completezza di questo sentimento che riscalda il cuore e fa vivere in pace,  non fa sentire soli e rende felice la propria vita.

 

Come si fa a incontrare Gesù? Come si stringe ogni giorno un legame con Lui, considerarLo un vero amico?

Vivere con  Gesù, in sintonia con Lui non significa entrare in chiesa tante volte al giorno. E’ anche sufficiente ”far uscire fuori” con forza la vera passione del cristiano: quella voglia di vivere e fare del bene che è più forte di ogni difficoltà. Lui, Gesù, per la sua singolare realtà umana e divina, per la missione unica ricevuta dal Padre, coinvolge e afferra tutta la nostra vicenda umana, perché è il centro della storia, è il Salvatore. E in questa storia ci siamo tutti, e tutti da protagonisti!

Qualcuno ha detto: ”Siamo tutti come mattoni di un edificio: da soli non abbiamo grande significato, ma insieme agli altri edificheremo qualcosa di utile”.

Compito della scuola è anche aiutare a conciliare le due cose. Per far capire ai bambini quanto sia “stolto” distruggere, occorre insegnare presto quanto sia “saggio” costruire. 

Lavoreremo con i vostri bambini e con tutti voi per costruire una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue che una persona matura deve saper parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti.

Le tre lingue, armoniosamente e insieme!

Se i pensieri sono buoni, facilmente genereranno buoni sentimenti. E i sentimenti pieni di saggezza e di amore spingeranno a ”costruire sulla roccia”.

Abbiamo una  grande responsabilità! Papa  Francesco affida alla scuola questa grande responsabilità: ”Nella scuola impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioè tanti contenuti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere valori”.

 

Nello specifico, nella I parte della di quest’anno scolastico conosceremo la figura dell’Angelo Custode (2 ottobre) e successivamente quella di San Francesco (4 ottobre).

Il nostro percorso continuerà fino a dicembre attraverso 3 Unità d’Apprendimento:

  • Ottobre: “QUANTI AMICI INTORNO A ME”: attraverso canti, giochi e filastroccheimpareremo a stare bene insieme, scopriremo quanto è bello, per vivere in armonia, saper usare le parole gentili “grazie, scusa, per favore e ciao”.

Arriveremo a conoscere la figura di Gesù come l’amico per eccellenza di tutti.

 

  • Novembre: “LE CREATURE: I DONI DI DIO PADRE” riprendendo la figura di San Francesco, toccheremo il tema della creazione con la lettura della Bibbia dei bambini. Scopriremo insieme quanto bello è il creato dono di Dio Padre e impareremo insieme ad amarlo e rispettarlo per il bene di tutti.

 

  • Dicembre: “L’ATTESA DEL DONO PIU’ GRANDE”: avvicineremo i bambini al momento del Natale attraverso le letture e la drammatizzazione di 4 racconti che ci aiuteranno a preparare il nostro cuore per accogliere Gesù.

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I LABORATORI

 

Il laboratorio è uno spazio strutturato e attrezzato per una determinata attività che prevede il coinvolgimento del bambino mosso da interesse e motivazione al fare, ricercare e sperimentare, riflettendo sulle esperienze: imparare facendo, perché nel laboratorio la parola chiave è il fare concreto dei bambini nei suoi diversi aspetti e scopi:

  • fare legato ai materiali, agli strumenti, alle azioni, ai gesti
  • fare per conoscere attraverso recettori sensoriali
  • fare in una dimensione cooperativa e di socializzazione con la suddivisione di compiti in base alle abilità richieste
  • fare per stimolare il pensiero
  • fare per porsi problemi e cercare soluzioni
  • fare per riorganizzare conoscenze acquisite.

Si punta, quindi, ad un intervento che stimoli il bambino a pensare a ciò che sta facendo e ad acquisire consapevolezza delle proprie azioni, per acquisire abilità cognitive, a conquistare il saper fare: un’esperienza significativa per chi la vive, sia dal punto di vista motivazionale che educativo.

Il laboratorio diventa in questo modo un “luogo privilegiato” di apprendimento in una dimensione operativa, cooperativa e costruttiva.

 

 All’Isola Gaia ci saranno fino a dicembre questi laboratori:

 

  – attività psicomotoria per tutti i bambini

  – “La cucina degli scarabocchi” (bambini grandi)

  –  “LeggiAMO” (bambini grandi)

  –  “Colori miusicali” (bambini medi e grandi)

  –  Lingua inglese (bambini medi e grandi)

  –  Gioco-teatro (bambini medi)

 

Inoltre:

  – per i bambini grandi il libro di prelettura, prescrittura e precalcolo che seguiranno per tutta la durata dell’anno scolastico;

  – per i bambini medi il percorso “A piccoli passi… divento grande” con attività didattiche mirate e specifiche per l’età.

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PROGETTO DI ATTIVITA’ PSICOMOTORIA  

 

I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza del sé nel mondo, essi giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova ed anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. L’Attività Psicomotoria influisce, quindi, in maniera determinante sul processo di maturazione e di apprendimento del bambino, è anche attraverso la conoscenza del proprio corpo che egli sviluppa la propria persona.

Giocare, oltre ad esprimere la vita affettiva del bambino, è un modo per sviluppare le sue capacità motorie, quelle sociali e quelle cognitive. Il gioco è il protagonista dell’attività psicomotoria che svolgono i vostri figli a scuola, grazie al gioco, sempre guidato ed accompagnato dall’insegnante, essi si esprimono attraverso il movimento, conoscono  la realtà tramite il proprio corpo e creano significative relazioni con l’altro.

Ogni incontro è costituito da momenti fissi che si ripetono, per dare sicurezza al bambino e portarlo a focalizzarsi maggiormente su ciò che sta succedendo. Gli incontri sono introdotti ed accompagnati dagli incantesimi di una fata speciale che vive nell’Isola Gaia, la fata Motricina, che ha una strana mania: il movimento! I bambini giungono in salone accompagnati da un “arcobaleno magico” che vola sopra le loro teste (uscita dalla classe), si siedono in cerchio e chi vuole può raccontare ad insegnante e compagni ciò che desidera (momento del racconto, che consente ai bambini di entrare fisicamente ed emotivamente nell’incontro psicomotorio). Inizia poi l’attività attraverso la fabulazione, in ogni incontro i bambini si ritrovano in un “mondo magico” differente, nel quale possono entrare a giocare ed agire solo prendendo un po’ di polvere magica dall’arcobaleno della fata Motricina (rituale d’entrata). Terminata la fase centrale dell’attività, le luci si spengono, i bambini trovano o costruiscono un “posticino comodo” nel quale rilassarsi e verbalizzare, guidati dall’insegnante, ciò che hanno fatto ed imparato (momento del rilassamento e rielaborazione). Prima di salutare il “mondo magico” i bambini ricevono un timbro come premio e riconoscimento del loro “lavoro” e del loro essersi comportati bene.

Gli obiettivi che perseguirò durante il percorso annuale dell’attività psicomotoria sono: stimolare il piacere d’agire del bambino attraverso il gioco spontaneo e quello guidato; permettere al bambino di esplorare, sperimentare ed approfondire la propria relazione con il corpo e con il movimento, per raggiungere uno sviluppo psicofisico armonioso; permettere ai bambini di sperimentare liberamente e in maniera creativa diversi materiali ed oggetti psicomotori, pensando e creando loro stessi giochi, situazioni e storie fantastiche, stimolando dunque anche la creatività,  l’espressività e la fantasia motoria del bambino, attraverso la fabulazione, l’azione ed il gioco; sviluppare la  consapevolezza corporea, e quindi riconoscere il proprio corpo e le sue diverse parti, saperle utilizzare e muovere in maniera coordinata, adottare comportamenti motori adeguati alle situazioni ed all’ambiente e essere consapevoli del proprio spazio e dello spazio generale, nel quale sono presenti gli altri; sviluppare la percezione e l’orientamento spaziale, quindi la consapevolezza che gli oggetti, loro stessi e gli altri sono correlati tra loro con rapporti topologici (dentro-fuori, sopra-sotto, davanti-indietro, vicino-lontano); sviluppare o consolidare gli schemi dinamici di base, sperimentando schemi posturali e motori, in giochi strutturati e non strutturati, imparando anche a coordinare più di uno schema motorio; incrementare le sensazioni di autoefficacia e quindi di autostima del bambino attraverso l’autonomo superamento di ostacoli, il raggiungimento di obiettivi e la risoluzione di piccoli problemi; imparare e trovare piacere nella condivisione di oggetti attraverso giochi nei quali è necessario condividere l’oggetto per raggiungere l’obiettivo, e condivisione anche di idee, confrontandosi, guidati dall’insegnante, con i compagni su come per esempio poter “costruire un castello” o “raggiungere l’isola”!; sviluppare la capacità di ascoltare attraverso il confronto appena descritto ed anche la fabulazione ed il momento del racconto iniziale; sviluppare la fiducia negli altri e la capacità di collaborare con essi; sperimentare il contatto fisico con l’altro rispettandone i suoi tempi, modi e movimenti lavorando quindi sulla vicinanza vs lontananza e sul rispetto del proprio corpo e quello altrui; sperimentare il riconoscere oggetti e compagni con il canale solo tattile o uditivo non quello visivo; imparare a rispettare i tempi, sia quelli che scandiscono l’incontro psicomotorio e quindi, generalizzando, la quotidianità (vi è un tempo per giocare, un tempo per ordinare, un tempo per ascoltare, uno per parlare e così via), sia i tempi propri e degli altri, riconoscendoli ed accettandoli; lavoreremo  infine sulle emozioni, dando ad esse un nome, proiettandole su oggetti esterni, mimando azioni e comportamenti legati ad esse ed imparando a riconoscere e rispettare le proprie e quelle altrui.

Naturalmente modi, tempi, materiali, compiti e richieste sono differenti a seconda che il gruppo di bambini sia dei piccoli, medi o grandi.

 

 

 

    “LA CUCINA DEGLI SCARABOCCHI”  (BAMBINI GRANDI)

I bambini grandi attraverso un libro operativo di H. Tulet saranno chiamati a diventare grandi chef, dove gli ingredienti sono matite colorate, fantasia, ghirigori, scarabocchi e tanta creatività.

Questo permetterà ai bambini di sperimentare diverse tecniche e realizzare deliziosi capolavori in cui sperimenteranno la conoscenza delle figure geometriche valorizzando l’intelligenza logico –matematica.

 

    “LeggiAMO”  (BAMBINI GRANDI)

Il libro è uno strumento di conoscenza e veicolo di relazione, è un oggetto da esplorare, una chiave di accesso al mondo dell’immaginazione. È un mediatore, perché la lettura arricchisce e aiuta a conoscere il pensiero degli altri, è un esercizio anche volto alla conquista della capacità di ascoltare e confrontarsi.

Questo progetto nasce dall’idea di offrire ai bambini l’opportunità di avvicinarsi alla lettura, accrescere in loro il piacere di leggere e di far scoprire il libro come “oggetto speciale” che diverte, appassiona e del quale bisogna averne cura.

Il piacere di leggere nasce, più facilmente, se gli adulti (in questo caso l’insegnante) consentono l’incontro con tanti tipi di libri diversi, se leggono ai bambini e se offrono essi stessi un modello di lettore appassionato. Ciò è molto importante poiché l’avvicinamento al libro induce nel bambino lo sviluppo della creatività, della fantasia e delle competenze cognitive.

La narrazione di storie consente anche di favorire apprendimenti e competenze che avvicinano i bambini alla peculiarità della lingua scritta. La lettura proposta dall’insegnante produce innanzitutto un allenamento all’ascolto di una lingua più complessa e articolata di quella utilizzata nel linguaggio orale; questo induce il bambino a compiere alcuni esercizi di abilità linguistiche e cognitive che sono essenziali per la crescita individuale.

Il progetto prevede che l’insegnante legga libri e albi illustrati ai bambini grandi, divisi per gruppo classe, nella biblioteca della scuola, un ambiente che, per come è arredato, permette di creare un clima di rilassamento che favorisce l’ascolto, la concentrazione e la condivisione di emozioni. La lettura sarà ovviamente una lettura ad alta voce che esercita sul bambino una forte attrattiva. Sarà un momento magico in cui si costruirà il piacere della lettura, la soddisfazione di “leggere insieme” e di scoprire nuovi pensieri emozioni e valori.

Terminata la lettura ci sarà un momento di rielaborazione verbale del racconto: i bambini, guidati dall’insegnante potranno commentare ciò che hanno ascoltato, confrontarsi, definire ed esprimere i pensieri nati durante il racconto.

La narrazione di storie consente anche di comunicare conoscenze ed infondere cultura. Ulteriore obiettivo del progetto è infatti trasmettere attraverso i libri ed il dialogo che si instaurerà, valori e argomenti quali la crescita, la rabbia, l’autostima, l’inclusione, la solidarietà, la diversità, la mondialità.

La lettura verrà utilizzata dunque come strumento per lasciare che i bambini si soffermino sui suoni delle parole e sui loro sensi, inventino mondi personali e collettivi, si lascino suggestionare dalle immagini che accompagnano i testi e si facciano ispirare dal racconto per elaborare storie personali, di modo che l’insegnante potrà restituire loro significati e valori.

Aprire un libro vuol dire aprire una finestra su altri mondi: quello della realtà e quello della fantasia, quello dei sogni e quello delle cose di tutti i giorni.

 

I libri che prevedo di utilizzare per il progetto sono:

  “Il mio primo…” Eva Montanari – Kite Edizioni

  “Nel paese dei mostri selvaggi” Maurice Sendak – Babalibri

  “Cornelio” Leo Lionni – Babalibri

  “Chissà se oggi incontrerò il lupo” Cristina Petit – Valentina Edizioni

  “Tea E se non ci riesco?” Silvia Serreli – Giunti Kids

  “Ci sono bambini e bambine” Cristina Petit – Valentina Edizioni

  “Il pentolino di Antonio” Isabelle Carrier – Kite Edizioni

  “Due destini” Renzo di Renzo, Sonia M.L. Possentini – Fatatrac

 

    “COLORI MUSICALI”  (BAMBINI MEDI E GRANDI)

Coniugando i due linguaggi creativi, pittura e musica, uniremo il lavoro sui colori e quello sonoro-musicale.

Scopriremo quante canzoni esistono nel repertorio italiano ed internazionale che citano sia nel titolo che nel testo uno o più colori… ”Nel blu dipinto di blu”, “”Rose rosse”, “Bandiera gialla”,… sono solo alcuni esempi di ciò che tratteremo in questo laboratorio.

I bambini sperimenteranno l’associazione tra musica e arte ascoltando canzoni, osservando opere d’arte divenendo loro stessi artisti approfondendo così la conoscenza dei colori.

La successione degli incontri sarà:

  1. canzone e acquerello: i bambini ascoltando la canzone disegnano le loro sensazioni.
  2. “Nel blu dipinto di blu”: attività guidata dopo l’ascolto
  3. Osserviamo alcune opere d’arte di Picasso e proviamo a diventare noi stessi srtisti utilizzando il colore blu
  4. “Yellow submarine”: ascoltiamo la canzone animata… Provochiamo i bambini con la domanda: Cosa c’è sotto il mare di giallo?
  5. Colore rosso: ascoltiamo il testo di una canzone e scopriamo quanti tipi diversi di colore rosso esistono. Esperienza sensoriale.
  6. Osserviamo alcune opere di Klee e facciamo un’opera utilizzando il rosso  nelle diverse tonalità
  7. Bianco Natale canto + lavoro con colla+schiuma+brillantini
  8. Canzone: “Come un pittore”… oggi sono un pittore ed esprimo il mio estro creativo.

 

    LINGUA INGLESE  (BAMBINI MEDI E GRANDI)

ENGLISH IN ACTION  –  “When there is no fun, there is no learning”

Il laboratorio mira all’insegnamento della lingua inglese attraverso attività ludoco-motorie-teatrali.

Il primo step sarà catturare l’attenzione del bambino affinché si apra all’apprendimento della lingua straniera. Quindi attraverso l’utilizzo di action songs in lingua faremo un viaggio attraverso vocaboli, azioni e personaggi che appartengono al mondo anglosassone.

 

Nello specifico:

  • bambini medi: THIS IS ME: my name ,my body, my friends, my family.

        FESTIVE FEASTS: Halloween, Christmas (personaggi e tradizioni).

  • Bambini grandi: WHAT’S AROUND ME: my toys, my home, my school

        FESTIVE FEASTS: Halloween, Christmas (personaggi e tradizioni).

                          

 

    GIOCO-TEATRO  (BAMBINI MEDI)

IL TEATRO: UN GIOCO PER FARE ESPERIENZA DELLA VITA

I bambini normalmente fanno teatro anche quando ancora non sanno cosa significhi questo termine. Imitano la madre nei suoi lavori di casa, rappresentano le persone che conoscono (il vigile, il pompiere, la dottoressa…), si immedesimano nei personaggi che incontrano nei libri o attraverso la televisione (la Winx, Frozen, Cappuccetto Rosso, Rapunzel, la dottoressa Peluche,la tartaruga ninja,Spiderman,capitan America, Sam il pompiere, Bob l’aggiustatutto).

Così come nel teatro il bambino assume un ruolo, diventa “attore” (cioè colui che agisce) e “protagonista” e attraverso il gioco teatrale impara a conoscere il mondo, ad immedesimarsi in altre persone e ad affrontare la realtà.